Pesaro 31 marzo 2017
Care compagne e cari compagni, come ho già avuto modo di annunciare alla nostra segretaria di circolo, pur avendo rinnovato la tessera al partito per il 2016, ben prima della scadenza di febbraio 2017, ho deciso di non partecipare al voto in questo congresso e di fare altrettanto in occasione delle primarie che seguiranno. Una scelta consapevole, tranquilla che vorrei motivare in dichiarazione di voto.
Potrei parlare a lungo ma non lo farò e fra i tanti pensieri che avrei voluto dirvi stasera ho scelto tre questioni squisitamente politiche che per altro mi limiterò ad accennare senza approfondire.
1 come sapete mi sono speso con convinzione nella battaglia per il NO al referendum costituzionale. Una delle iniziative doveva svolgersi a Case Bruciate, nel Circolo. Arrivo lì e solo due compagni si avvicinano alla sala nonostante che il circolo fosse pieno. Giocavano tranquillamente a carte e non mi si filavano proprio. E’ stata l’unica iniziativa “fallita”. Ma dopo un ora che chiacchieravamo arriva il figlio della compagna che aveva organizzato l’incontro. Un operaio specializzato di una fabbrica metalmeccanica di grande qualità e grazie a Dio in salute. Quindi non dei disperati sottoproletari urbani. Parliamo e lui si mostra conoscitore del tema e polemico sia verso il Sì che verso il NO. Poi dice, ma non ti preoccupare se non partecipano. Ad esempio da noi in fabbrica votano tutti NO. Come? Chiedo. Votano tutti NO e non perché glielo chiede la Cgil che in fabbrica neppure c’è. Votano No perché il PD lo schifano. E’ un partito lontanissimo da loro e votano tutti 5 stelle. Il referendum è andato come è andato e oltre agli operai hanno respinto le indicazioni martellanti del PD di Renzi l’82% dei giovani sotto i 25 anni, il mezzogiorno in grandi percentuali nonché tutte le regioni. Quest’anno è l’80° della morte di Gramsci, il 27 aprile. Giovani, Operai, Mezzogiorno, insomma il PD mi sta allontanando dagli ideali della mia gioventù ( parafrasando Berlinguer) e non va bene, a me non va bene s’intende a qualcuno probabilmente sì oppure la cosa lo lascia indifferente. Si dice che sono problemi che hanno radici lontane, però sono 4 anni che il mio partito esprime il presidente del consiglio non può essere un caso fortuito che non solo non recuperiamo ma aggraviamo la lontananza da quei mondi.
2 l’altra questione è il tema cui ho dedicato e continuo a dedicare molto del mio interesse. Il sistema delle autonomie locali. La faccio breve. Un massacro perpetrato scientemente per inseguire il tentativo di racimolare qualche voto qualunquista e per affermare l’idea che all’uomo solo al comando che sta a Palazzo Chigi non vanno frapposti impacci. Una cosa molto pericolosa per la mia idea di democrazia. Siamo arrivati a dimissionare il nostro sindaco della capitale d’Italia davanti al notaio. Ora siamo arrivati davanti al giudice e chi ci porta fin lì sono i nostri compagni presidenti di provincia. Avete sentito in questi 4 anni qualche reazione del PD? avvertite il coraggio di alzare il vessillo della autonomia locale? Niente di tutto questo. Eppure quando lo sconquasso politico che è in atto si placherà, quando le cose avranno avuto il loro corso, da lì dovremo ripartire e se accettate un consiglio curate e curate bene la nostra storia peculiare di governo locale, non mescolatela al destino del PD, andate alle radici della sua specificità e bellezza.
3 Da ultimo la tessera. Questa cosa che abbiamo in tasca. Un tempo vi erano casi di malcostume che straordinariamente emergevano e facevano molto scandalo. Noi del PCI li vedevamo emergere in particolare dal sud e ci facevano orrore e paura. La DC era abituata al controllo di pacchetti di tessere, noi no. Ora il malcostume è il dato comune: si accaparrano le tessere l’ultima settimana utile per contare nel congresso in alcuni luoghi più a rischio del nostro paese questa pratica vede il PD lambito dalla criminalità organizzata, da poteri più o meno occulti, e anche l’adesione a questa o quella mozione con corredo di pacchetto di tessere non avviene per convinzione ma per posizionamento, ovvero per controllo del territorio con accordi trasversali ed altro. Su quest’ultimo aspetto mi pare che le Marche abbiano rappresentato un esempio emblematico. L’aggravante oggi è che nessuno sembra scandalizzarsi più e che anche nei casi in cui si ricorre al commissariamento si verifica che la pezza è peggiore del buco. Come può assomigliarmi una pratica simile? Per me la tessera è sempre stata la testimonianza concreta di una scelta, di non essere indifferente, di prendere parte. C’è qualcosa di sbagliato nell’atto fondativo del PD? Se siamo giunti a questo punto per me sì.
Allora adesso ho deciso di prendere parte in questo modo, siccome a 60 anni si ha il vantaggio di non essere necessariamente sulle barricate, sospendo la mia militanza, non voto e,allo stato, non rinnovo la tessera 2017. E poi siccome non ho bisogno di certezze confortanti e mi da fastidio questo eccesso di tifoserie mi applico con curiosità a tutto ciò che non è ne bianco ne nero chissà che non trovi più interessante questa pratica di quanto lo sia questo congresso.
Per il resto i miei auguri sono davvero affettuosi e sinceri, come è sincera la mia amicizia e il mio affetto per ognuno di voi. Non faccio previsioni , ma sono certo che non ci perderemo di vista, perché il vulcano ha appena cominciato ad eruttare e lo farà ancora per diverso tempo e credo che in ogni forma le persone di buona volontà troveranno il modo di incrociare i loro percorsi.