Cara sinistra da che parte stai? Leggendo il per certi versi drammatico braccio di ferro che si è aperto fra il Governo e segnatamente la ministra Marianna Madia e le alte  burocrazie dello Stato , le magistrature, le “divise” su aspetti qualificanti della riforma della pubblica amministrazione, mi viene da chiederlo con non poca preoccupazione. Non è un braccio di ferro che ha per oggetto una massa monetaria enorme. Ha per oggetto una idea di amministrazione in una idea di paese. Questo comporta un passaggio radicale fra un prima e un dopo. Cara sinistra vuoi  confondere ancora una volta il giusto senso dello stato con la tutela di storture e privilegi come hai fatto per decenni confondendo le  prerogative costituzionali  dei parlamentari  con privilegi insopportabili per il semplice buon senso? Ti ricordo che non sei più quella sinistra in attesa di legittimazione che ti rendeva prudente fino al compromesso  con certo potere costituito,  ma oggi sei forza di governo per certi versi forza dominante! Ti rendi conto o no che si sta combattendo una lotta che ha per oggetto la riformabilità di un paese vecchio, ingessato,  tecnologicamente arretrato, infarcito di cricche affaristiche, fermo, dove a fronte di sempre meno diritti per i più deboli  vi sono degli “intoccabili” ? Lo capisci o no e che questo alla fin fine è un ostacolo mortale alla ripresa del paese che ora produce fallimenti e disoccupati invece di beni e ricchezza? Ti sembra accettabile che si cerchi di impedire lo stop all’attribuzione di incarichi dirigenziali a dei pensionati solo perché questo è fino ad oggi ritenuto “normale”? Ti sembra accettabile che dei magistrati già ottimamente retribuiti si dividano il 90% dei proventi dalle cause vinte sostenute in nome e per conto dello stato invece che restituirle al legittimo proprietario? E a che titolo urlano pure alla lesa autonomia?  Ti sembra normale che possano vincere coloro che al grido “è un attentato alla Costituzione”  vogliono annacquare fino a renderla innocua la norma che impedisce di rimanere in servizio fino a 70/75 anni? Si dice ma si creano dei “pericolosi vuoti “ . I vuoti si gestiscono, le emergenze si affrontano e si risolvono una per una con saggezza e pazienza. Non si colgono i casi singoli per vanificare il cambiamento generale necessario. Beh mi pare scontato che se non ci si mette mano ragionare così significa rassegnarsi  al fatto che così è e così sarà perché fa comodo a pochi potenti che così sia. Quindi tu, cara sinistra, in questo caso saresti semplicemente inutile. Ma cara sinistra il non arrendersi è nel tuo DNA o no?  Oppure   Pensi davvero che nella pubblica amministrazione non vi siano competenze più fresche, capaci, volitive di queste? O confondi le briciole che possono cadere sulla tua tavola con la tua missione storica: cambiare il paese nel senso di una maggiore giustizia sociale, professionalità, per impedire che muoia. Magari pensi di chiedermi: ma cosa ne viene del tuo dire al singolo impiegato, al singolo lavoratore? Cara sinistra ti rispondo così: il ricco e il potente può immaginare il proprio futuro benessere a partire da se, dal proprio essere individuo, il singolo impiegato e il singolo lavoratore o disoccupato né ricco né potente ha solo una possibilità per immaginare il proprio benessere individuale ed è quella che il paese nel suo complesso cambi, si rinnovi radicalmente e riparta.

Ti voglio bene, Oriano Giovanelli