‘Le regole devono essere poche, chiare ed effettive, bisogna evitare un’orgia di burocrazia’.
Lo ha detto Paolo Ielo, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, che al momento si sta occupando dell’Inchiesta su presunte tangenti per un appalto di autobus nella capitale, il quale oggi e’ intervenuto ad un seminario organizzato da Legautonomie sulla legge anticorruzione che obbliga il sistema della autonomie ad una serie di adempimenti rispettando un calendario rigoroso.
Secondo Ielo la legge ha ‘luci ed ombre’; le maggiori criticita’ riguardano, tra l’altro, l’aver escluso dal reato di concussione chi esercita un pubblico servizio ed anche non prevedere una sanzione per la condotta di lobbing rimandando al rispetto della normativa gia’ in vigore. Purtroppo – secondo Ielo – da noi non c’e’ una normativa del genere.
‘E’ un buon inizio – ha detto Oriano Giovanelli, membro della Commissione Affari costituzionali della Camera, riferendosi alla legge – ma si dovranno rafforzare gli aspetti penali e entro un anno fare un chek-up degli effetti e dell’attuazione della legge con gli amministratori locali’.’Con questo seminario – ha aggiunto Marco Filippeschi – presidente di Legautonomie e sindaco di Pisa – abbiamo iniziato un percorso; la corruzione e’ una frattura grave nella democrazia che rischia di dilagare e noi vogliamo intervenire con indicazioni serie di lavoro. La battiglia per l’etica pubblica deve essere una battaglia che distingue, non bisogna avere vergogna ad usare parole chiare e forti’.
Legatutonomie vuole offrire agli amministratori e ai dirigenti tecniche, metodologie e linee guida per la costruzione di modelli anticorruzione che dovranno concretamente porre in essere una corretta applicazione della norma. Entro il 30 marzo in sede di Conferenza Unificata dovranno essere raggiunte specifiche intese che ne disciplineranno l’attuazione concreta negli enti locali.
Sono molti gli adempimenti previsti e le nuove responsabilita’degli amministratori pubblici. Gli organi di indirizzo dovranno stilare il Piano triennale di prevenzione della corruzione e individuare il ‘livello di sensibilita’ alla corruzione dei diversi uffici e le misure organizzative idonee a prevenirla. Dovra’ essere individuato il responsabile anticorruzione, che di norma concidera’ con la figura del segretario comunale allo scopo di dare attuazione al piano di prevenzione con annesse misure di formazione del personale- in particolare nei settori degli appalti e dei bandi di gara pubblici – e di rotazione degli incarichi dirigenziali. Gli enti locali dovranno poi munirsi di un codice di comportamentoe assicurare misure per la trasparenza e la pubblicita’ degli incarichi pubblici a carattere discrezionale e sull’iter dei procedimenti amministrativi.(ANSA).