Prima di tutto la Pace

Politica — 5 Minuti lettura

Prima di tutto la Pace

Ho inaugurato questa nuova versione del mio blog  con una immagine che rimanda  ad una storia lunga di cui ho fatto parte e che mi ha segnato profondamente. Senza memoria non c’è nulla  che possa essere ricostruito nel presente e per il futuro.

Anche allora la visione abbacinante della rivoluzione russa  del 1917 aveva distolto l’attenzione dalla memoria, dalle reali forze in campo, dalla natura profonda dell’Italia. Ci vollero i Quaderni dal Carcere di Antonio Gramsci per colmare a sinistra quel vuoto di pensiero con una analisi chirurgica e impietosa.

Ora come allora il ’21 si presenta non come un epoca di passaggio ma come un passaggio di epoca. Allora il dopo prima guerra mondiale aveva cambiato profondamente la natura e il peso degli stati nazionali, imperi  andati in dissoluzione, nuovi equilibri politici mondiali e sul terreno morti, famiglie distrutte, disoccupazione, debito, rancore e rabbia. Il dopo lo conosciamo.

Prima di tutto la Pace si diceva qualche decennio fa, oggi torna ad essere un imperativo.

Questo ’21 manifesta già un nuovo clima di guerra. Non fatevi distogliere dalla definizione riduttiva “ guerra commerciale”. Gli USA hanno visto esplodere la loro economia grazie a due guerre mondiali che non sono mai state combattute sul loro territorio. Devono praticamente tutto alle guerre e alla tecnologia militare ancora oggi ed è così che hanno consolidato un impero. La guerra ha sempre a che fare con l’economia, con la scienza, con la ricerca, con la tecnologia, con l’industria.

Prima di tutto la Pace si diceva qualche decennio fa, oggi torna ad essere un imperativo. E non ci sono guerre giuste, guerre che esportano la democrazia, guerre che difendono i valori occidentali o orientali. Le guerre sono guerre, distruzioni, morti, disperazione.

Pace, coesistenza, rispetto reciproco, primato della politica, dialogo, collaborazione tecnica e scientifica.

Deve essere il momento delle grandi organizzazioni internazionali di dialogo, compromessi  e collaborazione.

Senza la Pace non c’è speranza di affrontare tutti insieme gli ostacoli che l’umanità ha davanti. L’abbiamo visto con la pandemia e con la triste “guerra dei vaccini”. Una umanità crescente  di miliardi di persone va incontro sempre più a rischi pandemici come quelli che abbiamo vissuto. Senza la Pace non si affronterà il grande dramma della disuguaglianza. Senza la Pace la rivoluzione tecnologica sarà piegata all’idea di dominio di pochi sui popoli e non per la loro liberazione. Senza la Pace il collasso ambientale del pianeta di cui avvertiamo gli effetti già da ora non diventerà la priorità che deve diventare.

Questa mia non sembri una predica un po’ stucchevole. Tra il dire e il fare ci sono gli uomini gli interessi ed è difficile piegarli a ragionamenti razionali. Ma ci sono anche masse popolari che tacciono che non prendono il coraggio di parlare.

Ecco la funzione della politica e della politica fatta a sinistra. Si è vero non è un pranzo di gala, la politica è sangue e merda. Ci vuole gente disposta a spalare merda e a dare sangue. Ma la sinistra altrimenti che ci sta a fare.