PNRR piano di ripresa e resilienza. Pesaro si sta preparando?
Politica- 5 minuti lettura
PNRR- Piano nazionale di ripresa e resilienza. Visto da Roma è un brulicare di riunioni più o meno riservate. Un esercizio h24 di think tank per studiare contenuti e metodi. Le grandi aziende partecipate dallo Stato e attive sui fronti principali che caratterizzano NextGenerationEU hanno le antenne alzate affinché i loro piani strategici pluriennali siano allineati agli indirizzi europei e si fanno sentire con tutto il loro peso. C’è chi spinge perché le risorse europee, poco meno di 200 miliardi di euro entro il 2026, in parte vadano a sostituire spesa già programmata con le risorse ordinarie con grande scorno di chi pensa invece, secondo me a ragione, che le risorse europee devono essere aggiuntive ed essere usate per colmare il gap strategico del paese. Se non ora quando? Altri si preoccupano di trovare strade più celeri rispetto a quelle drammaticamente lente per la “messa a terra” dei progetti. Insomma è tutto uno spremere di meningi sperando che esca qualcosa di buono.
E’ l’occasione per provare a lasciare alle future generazioni un paese migliore,sprecata questa non è detto che a breve se ne presenti un altra. Modernizzazione , lotta ai cambiamenti climatici , coesione, uguaglianza. Si tratta prevalentemente di fare investimenti ossia spendere in conto capitale. Strutture, infrastrutture, impianti, reti che non ci sono e che possono essere fatte o che ci sono e che possono essere radicalmente modernizzate.
Allora la domanda sorge spontanea. Qual’è il pacchetto di investimenti strategici che dal nostro territorio provinciale verranno avanzati? Dove si sta confezionando questo pacchetto? Risponde ad una visione di futuro del nostro territorio coerente con le linee di NexGenerationEU? Non è questa l’occasione di maturare una nostra idea il più possibile condivisa del nostro futuro?
Così su due piedi semplicemente leggendo le pagine delle cronache locali si può stendere un elenco di progetti di cui si parla. Certo nel pacchetto salute rientrerebbe il nuovo ospedale provinciale sostitutivo del San Salvatore molto meglio se accompagnato da una serie di investimenti per strutture territoriali “case di comunità”. Certamente nel pacchetto mobilità sostenibile rientrerebbe la riapertura della ferrovia Fano Urbino ( molto meglio dell’idea di trasformare la ferrovia in pista ciclabile). Si parla anche di una ferrovia Pesaro Urbino interessante di cui però al momento non vedo la concretezza in termini di progetto, ci si può provare. Certamente vi rientrerebbe il rifacimento di tutta la flotta di autobus anche se di trasporto pubblico locale purtroppo non parla nessuno. La Fano-Grosseto probabilmente non ha bisogno dei fondi del PNRR ma è un tema se non altro di serietà. Sulla risorsa idrica ho letto di un idea condivisibile per un nuovo invaso ma in vero tutti gli investimenti relativi al ciclo dell’acqua sarebbero un bel regalo per il futuro prossimo. Sui rifiuti il/i biodigestore/i certamente vi rientrerebbe ma se non erro vi sono altre linee di finanziamento attivabili e quindi ci si potrebbe dedicare a un programma pe tecnologie di gestione più efficace della raccolta differenziata. Sul fronte educativo e culturale, fondamentali assi strategici, si tratterà di essere pronti con i progetti per concorrere alle risorse del PNRR . Penso al San Benedetto ma penso ad esempio alla sicurezza sismica del nostro patrimonio immobiliare destinato alle scuole e alla cultura ( i beni culturali delle Marche sono quelli maggiormente esposti a rischio sismico in Italia)
Ma il vero salto di scala ce lo può far fare la digitalizzazione, tutta la potenza del 5G e del prossimo 6G e non solo per i servizi pubblici e la PA per la cui innovazione l’Europa reclama scelte forti.
Sulle reti tecnologiche in vero si gioca il futuro possibile del nostro sistema imprenditoriale manifatturiero e agricolo. Sarebbe importante sapere se qualcuno ci sta lavorando e se le nostre imprese si stanno predisponendo a fare squadra. Sono abbastanza avanti con gli anni per ricordare due stagioni in cui la nostra provincia seppe cogliere il cambiamento e concorrere con progetti adeguati ai finanziamenti con una visione complessiva che non lasciava indietro nessuno: Il sistema di depurazione e la diffusione della rete gas. Ne discutevano le istituzioni , i partiti. Ditemi che se sento un silenzio preoccupante è solo perché sono disattento.
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