GIOVANELLI. –
Al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
– Per sapere – premesso che:

da fonti A.S.D.E.N. (Associazione sindacale dirigenti ENIT) e C.I.D.A.
(Confederazione italiana dei Dirigenti e delle Alte Professionalità) l’attuale
gestione dell’Enit e in particolare del suo direttore generale appare
approssimativa e inefficace sia dal punto di vista della gestione
amministrativa che della cattiva gestione dei fondi attribuiti dallo Stato;

in primis pare sia in atto uno scardinamento della struttura, a cominciare
dalle sedi all’estero dove solamente quelle di Pechino, Parigi e San Paolo sono
presidiate, mentre le sedi di Londra e Mosca lo sono da dirigenti che hanno
base a Roma; nonché la sede di New York nella quale il dirigente è stato alla
fine di quest’anno richiamato a Roma ma non ancora sostituito;

il direttore generale ha deciso che la direzione della sede di Pechino
(attribuita dal 1o agosto ad un dirigente della sede centrale), nonostante
abbia comportato un onere complessivo nel trimestre agosto/ottobre di circa
110.000 euro, debba mantenere una consulenza precedentemente conferita ad una
società esterna (MC Kinsey) per la gestione del progetto BRIC e, pertanto gli
oneri percepiti dal presidente sono stati utilizzati per l’ordinaria
amministrazione e non per attuare strategie di marketing e di promozione
turistica fondamentali negli Uffici all’estero nonché uno degli obbiettivi del
progetto BRIC;

attualmente il direttore generale ricopre i seguenti ruoli:

dirigente ad interim della direzione SITAG (Sistemi informatici e tecnologici
e affari generali);

dirigente ad interim della direzione di Francoforte;
responsabile dell’agenzia di Bruxelles;

dirigente ad interim della direzione di Tokio;
responsabile dell’agenzia di Sidney;

responsabile del progetto Italy comes to you, finanziato dal Dipartimento del
turismo, in Cina e Brasile. Nonostante siano presenti in loco due dirigenti, i
fondi vengono gestiti dal direttore generale;

il direttore generale si è autoassegnato un pagamento – privo di seria base
giuridica – di circa 8.700 euro mensili in aggiunta al suo stipendio per gli
incarichi dirigenziali SITAG, Francoforte e Tokyo, e un pagamento una tantum
per la reggenza della direzione di Pechino per un periodo di circa tre mesi;

la motivazione del risparmio delle risorse in merito alla riorganizzazione
dell’Enit e alla mancata nomina di dirigenti in loco nelle sedi citate, collide
con quella che all’interrogante appare la limitata capacità di gestire i fondi
assegnati: nel 2010 c’è stato un avanzo d’amministrazione di quattro milioni di
euro (ridotto un mese dopo a causa di una riduzione del contributo dello Stato,
ma questo non è una giustificazione poiché al momento della creazione
dell’avanzo non si sapeva ancora della riduzione del contributo avvenuto alcuni
mesi dopo) e di altre consistenti risorse nell’anno 2011 perché non spese
nell’anno di competenza -:

se il Ministro non intenda intervenire urgentemente con misure volte a
verificare e ripristinare un corretto funzionamento della gestione di questo
ente importante per la promozione del turismo all’estero;

se il Ministro non ritenga necessario rimuovere il direttore generale alla
luce di quanto segnalato nelle premesse. (4-14144)