Il settore edile vive in questimesi una crisi profonda e straordinaria che non somiglia affatto alle crisistoriche vissute in passato. Si è fermato il mercato privato, le PubblicheAmministrazioni non pagano, le banche non concedono credito, la burocraziaimpazza, le offerte nelle gare di appalto sono sempre più anomale. Questasituazione, che costringe “le imprese edili allo stremo”, è stata illustrata dalpresidente dei costruttori dell’Ance Pesaro Urbino, Gianfranco Santilli, all’onorevoleOriano Giovanelli, nel corso del Direttivo degli edili al quale hannopartecipato anche alcuni rappresentanti della Cna e Claudio Minardi, assessoreal Bilancio della Provincia di Pesaro e Urbino. Il patto di stabilità e lapolitica fiscale che grava sulle imprese e toglie loro la  liquidità necessaria per sostenere nuoviinterventi sono stati gli argomenti di punta e oggetto delle considerazionidegli imprenditori intervenuti. “La moria di imprese e l’aumento della cassaintegrazione registrata negli ultimi mesi dal settore – ha spiegato Santilli – sonosegnali significativi di una recessione inarrestabile se non si prenderannodecisioni volte a riportare risorse al mercato”. Secondo il presidentedell’Ance provinciale, “la politica sembra assente e lontana dalla realtà delle
imprese”: la richiesta forte dei costruttori è “di dare fiducia al settore esupportarlo con scelte coraggiose fino a quella di uscire dal patto di
stabilità”.L’onorevole Giovanelli, che haritenuto l’incontro “estremamente utile e importante”, ha ribadito “laconsapevolezza che il Parlamento e il Governo hanno di  dover necessariamente mollare  la politica di rigore per non sopprimerel’economia” e che si sta proponendo all’Unione Europea “modifiche alle politiche di bilancio degli stati membri, come per esempio quella di nonconsiderare nel patto di stabilità le risorse per gli investimenti e i
pagamenti alle imprese”. “Senza abbandonare una politica di rigore – haaggiunto il parlamentare pesarese -, a cui è volta anche la spending rewiew per
la quale, molto opportunamente, è stato nominato un tecnico, è necessario e perquesto lavorerà che si riattivi il circolo virtuoso degli investimenti degli Enti Locali che detengono il 60% degli investimenti nazionali”.I costruttori della nostra provincia hanno anche evidenziato che “le pubbliche amministrazioni devono esserepiù oculate e selettive in questo momento di difficoltà”. ”Ciò a volte puòessere vero -ha replicato Giovanelli – ma  per il raggiungimento di questo obiettivo,lamaggiore partecipazione  alla vitapubblica da parte di imprese e cittadini può aiutare perché porta ad un maggiorcontrollo delle scelte amministrative”.Il lavoro nell’immediatofuturo sarà proprio quello di spingere il Governo a emettere norme che aumentino la capacità di produrre del sistema Paese affinché aumenti lacredibilità  e l’affidabilità delleistituzioni. Tra queste, gli imprenditori puntano il dito sulla giustizia, “lenta e inefficace, una beffa per le imprese serie, un aiuto per i disonesti”.Da parte sua, Giovanelli si èimpegnato a riportare nelle dovute sedi politiche il risultato dell’incontro, “sollecitando i gruppi parlamentari a sostenere le richieste delle imprese e lavorando anche ad una riforma profonda del sistema costituzionale volta alla razionalizzazione
e all’efficienza”. Il presidente Santilli, nell’auspicare che torni la fiducia nel settore che mai come in questo periodo è stato posto sotto i riflettori e
del quale si evidenziano solo le ombre, ha dato la disponibilità “a mantenere vivo il dialogo con le istituzioni e con il sistema politico perché le misure possano essere partecipate e  condivise”.