Chi sono ora coloro i quali Berlusconi avverte come nemici? La sua corte! Come tutti i dittatori in caduta il primo sospetto cade su chi li circonda. Essi vengono eliminati o spinti al “suicidio”. Lupi, Alfano saranno sospettati d’intendersela col nemico, di tramare per il defiitivo “pensionamento” del capo, e non potranno fermare il capo che vuole il voto subito anche se non condividono la scelta, perchè sarebbe come la firma sotto un tradimento. Infatti la prima cosa che hanno fatto è mettere a disposizione di Brunetta (?) e Schifani le loro dimissioni. Perchè il “sudicino” vuole il voto subito? Tra la sentenza e la piena esplicazione dei suoi effetti quanti giorni passeranno? Non mi riferisco alla perdita del titolo di Cavaliere, al ritiro del passaporto e nemmeno alla decadenza dal Senato. Di questo a lui non può fregargliene di meno! Intendo il divieto di andare in Tv, il silenzio suo e su di lui per un lungo anno, l’impossibilità di rilasciare interviste, di salire sul predellino dell’Audi: un uomo di spettacolo privato del palcoscenico, questo è il suo terrore! Allora passeranno 50/60 giorni? Giusto il tempo di votare a ottobre!!! Questo è il piano.

E veniamo al PD: la cosa va meditata perchè non è per niente semplice la situazione. Provo a mettere infila i miei pensieri:

1) Se il PD –  come dice anche Paolo Franchi sul Corriere di ieri – è l’unico partito rimasto che può provare a ragionare in termini strategici, penso che questa sia la prima cosa che deve fare: elaborare un pensiero per l’Italia, per la sinistra e per lo stesso PD senza Berlusconi. Perchè  non c’e’ dubbio che Berlusconi ha segnato anche il modo di essere speculare dei suoi oppositori. Un pensiero strategico pari a quello del PCI e della DC non del compromesso storico, ma della fase costituente che comincia secondo me dal 1943 e finisce nel 1948.

2) Se così è, il precipitare alle elezioni anticipate a ottobre – ma anche a primavera – a me sembra che faccia solo il gioco di Berlusconi per provocare l’ennesimo referendum pro o contro di lui. Cioè l’esatto contrario di quello che serve a questo povero paese. Il problema è che questa scelta non dipende tutta da noi. Se tanto mi da tanto i parlamentari del pdl renderanno molto onerosa questa prospettiva di medio termine, le provocazioni potrebbero diventare insostenibili.

3) Mi pare che Epifani in questo senso abbia detto le cose giuste dopo la sentenza e sta posizionando il partito nel modo giusto: non siamo noi che sfiduceremo il Goveno del nostro Letta, ma siamo pronti a tutto.

4) Un ulteriore motivo per evitare il precipitare delle elezioni verso il voto immediato è senza dubbio la condizione del paese. Il nostro Letta dice in pubblico, e posso garantire anche in privato, che per il nostro paese nel 2014 finisce la salita e comincia una leggera discesa. Il voto può’ compromettere questo scenario? Che reazione internazionale si avrà se quello che è comunque uno dei primi paesi industriali al mondo non riesce a gestire in modo ordinato la condanna di un leader politico e addirittura si evoca la “guerra civile” ?

5) In ogni caso, stante questi scenari possibili, il nostro Letta assieme a Epifani, Renzi, Cuperlo, Bersani dovrebbero dire: ” Si fanno i congressi di circolo, provinciali, regionali anche perchè ci sono le amministrative alle porte, ma quello nazionale si fa ad inizio 2014 perchè: 1- se si vota a ottobre non dovremo scegliere il segretario per il partito, ma il premier per l’Italia, e onestamente non è la stessa cosa, e per me non lo è mai stata. 2- Se si vota in primavera prossima anche per le politiche o addirittura si prosegue nella legislatura, un congresso collocato a febbraio 2014 può consentirci di provare a fare quella riflessione strategica sull’Italia del dopo Berlusconi con un dibattito sull’Italia che non si riduca alla conta fra persone.