Curiosità — 1 minuto di lettura

Beato Lui – panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi di Pietrangelo Buttafuoco (longanesi)

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Innanzitutto lo stile. Si tratta di un “panegirico” riogorosamente sviluppato secondo una tecnica che risale addirittura all’antica Grecia e avendo a che fare con Pietrangelo Buttafuoco che spande magna Grecia ad ogni vocabolo non c’è da stupirsene. Poi è un libro che non fa ridere, come si può pensare associando Silvio Berlusconi ad un libro, e non solo perché si rivolge ad un morto con rispetto ma perché l’arcitaliano che viene descritto è lo specchio di buona parte di questo paese, per questo arcitaliano. E davvero non c’è nulla da ridere.

Petrangelo Buttafuoco è uomo di teatro e quando leggo una sua opera mi viene spontaneo immaginare il palcoscenico. Le luci, i fondali e soprattutto le voci. Non so se questo Beato Lui- panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi finirà mai su un palcoscenico ma la scena potrebbe essere questa: Un occhio di bue puntato su  una scena scura, illumina un volto e  una voce inconfondibile che declama, avete presente Carmelo Bene. Ecco lui. Il buio della sala fa da contrappunto allo scoppiettare colorato della vita del personaggio di cui si parla. Non solo perché quel personaggio è morto. Ma perché l’arcitaliano di cui si parla, il campione nazionale più famoso nel mondo, l’uomo dei successi più scintillanti e delle bassezze più oscene, dei gesti generosi e impossibili da dimenticare ( chiedere a Pierluigi Bersani ad esempio) e del cinismo più urticante quando si tratta di piegare l’interesse pubblico al suo interesse. L’uomo che aveva previsto il disastro che ne sarebbe derivato dall’ azione tesa ad eliminare Gheddafi  e non ci avrebbe mai condotto ad una guerra contro la Russia. Uomo di pace dunque, non per qualche ideale ma per la sua indole di commerciante che ha bisogno di relazioni pacifiche con tutti  per poter  fare affari con tutti. La sua unica ideologia, cui è sempre rimasto fedele. Ecco un uomo così merita l’arte classica del panegirico in lode di…Non c’è niente di naturale nella morte. E’ un dramma la morte, lo è sempre, ma lo è ancora di più quando ci costringe a guardarci allo specchio e quello che vi vediamo non è particolarmente gradevole. Se proprio dovete avere un libro che parli di Silvio Berlusconi, l’uomo più invidiato anche da insospettabili uomini del campo avverso e nello stesso tempo l’uomo più odiato, io vi consiglio questo libro. Del resto come si fa a non avere in casa qualcosa che ci faccia riflettere su un periodo chiave della nostra storia, tanto vale allora avere un’ opera come questa, leggera come una piuma amara come il fiele.